Il giornalismo che non c’è più e quello che potrebbe esserci

By: Damiano Celestini → venerdì 15 luglio 2016
In una bella intervista su La Voce di New York, il giornalista Mario Tedeschini Lalli (foto) parla del presente e del futuro della professione giornalistica. Merita di essere letta integralmente ma questa è una parte molto interessante:

"Nell’universo digitale – nel quale viviamo tutti, giornalisti e non giornalisti – il problema principale del giornalismo e dell’editoria giornalistica è che non occupano più una posizione centrale rispetto alle relazioni umane. Un tempo, se un sindaco doveva far sapere che si candidava e doveva raccogliere voti non poteva che farlo attraverso un giornale o una radio-tv; se un cittadino voleva far sapere all’assessore che da tre mesi la sua strada non era illuminata, si rivolgeva a un giornale; se un’azienda voleva trovare clienti per un prodotto, comprava pubblicità su un giornale… e così via. Oggi nessuno è più “obbligato” a passare da noi, quindi dobbiamo in un certo senso “giustificare” la nostra esistenza e il nostro lavoro. Ci troviamo scentrati, senza un ruolo definito a priori, in una rete dove agiscono attori diversi e con diverse intenzioni. Non è facile e per molti è assai doloroso".
Damiano Celestini

Lavoro nel marketing online in quel di Dublino. Prima di arrivare in Irlanda però ho lavorato per 10 anni in Italia come giornalista (ci tengo a precisarlo: precario). Puoi trovare tutte le informazioni su di me nella sezione "Chi Sono" del sito.

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