"Nell’universo digitale – nel quale viviamo tutti, giornalisti e non giornalisti – il problema principale del giornalismo e dell’editoria giornalistica è che non occupano più una posizione centrale rispetto alle relazioni umane. Un tempo, se un sindaco doveva far sapere che si candidava e doveva raccogliere voti non poteva che farlo attraverso un giornale o una radio-tv; se un cittadino voleva far sapere all’assessore che da tre mesi la sua strada non era illuminata, si rivolgeva a un giornale; se un’azienda voleva trovare clienti per un prodotto, comprava pubblicità su un giornale… e così via. Oggi nessuno è più “obbligato” a passare da noi, quindi dobbiamo in un certo senso “giustificare” la nostra esistenza e il nostro lavoro. Ci troviamo scentrati, senza un ruolo definito a priori, in una rete dove agiscono attori diversi e con diverse intenzioni. Non è facile e per molti è assai doloroso".
Il giornalismo che non c’è più e quello che potrebbe esserci
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By: Damiano Celestini →
venerdì 15 luglio 2016
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