Al Jazeera Lancia "Pirate Fishing" un Newsgame Made in Italy

By: Damiano Celestini → venerdì 26 settembre 2014


Pirate Fishing, un sistema interattivo in cui l'utente interpreta il ruolo di un giornalista che deve indagare il giro d'affari multi-milionario della pesca illegale in Sierra Leone.

Sviluppato dall'azienda italiana Altera Studio, il progetto mira a far luce sui crimini ambientali e la pratica del giornalismo investigativo, così come ad attrarre un pubblico più giovane.

Spiega la giornalista di Al Jazeera Juliana Ruhfus:
Guardando le statistiche e i rapporti sullo stato dei media, soprattutto nelle generazioni più giovani, c'è un enorme interesse nell'essere parte attiva dei media e non solo un lettore passivo.
Il gioco è basato su un documentario originale in due parti, Pirate Fishing, che Ruhfus ha realizzato nel 2012 per il programma settimanale di attualità e di inchiesta di Al Jazeera, People & Power.
I giocatori raccolgono informazioni e prove guardando i video clip dal documentario, alcuni sono obbligatori al fine di proseguire con la narrazione, mentre altri sono facoltativi.
L'obiettivo è mantenere il controllo sulla narrazione, ma allo stesso tempo lasciare alle persone la libertà di scegliere nella speranza che questo elemento partecipativo mantenga gli utenti impegnati. Quello che abbiamo anche voluto fare è mostrare quante cose un giornalista investigativo deve fare che a volte non portano a nulla.
Aggiunge Ruhfus 
Oltre ai video clip, l'utente può sperimentare ambienti virtuali di luoghi specifici, come ad esempio il Centro di Sorveglianza Marittima in Sierra Leone, dove è possibile parlare con persone diverse circa le misure adottate per monitorare la pesca illegale.
Una delle cose più difficili - continua Ruhfus - e la ragione principale per cui il progetto ha preso così tanto tempo per sviluppare (due anni, ndr) è stato lo sviluppo del progetto in modo da trovare un equilibrio tra il controllo narrativo e la scelta dell'utente.
Pirate Fishing porta alla ribalta ancora una volta il ruolo che nel giornalismo multimediale può avere la Gamification, ovvero l'utilizzo di dinamiche proprie dei videogiochi in contesti non ludici.
La vedo come una tendenza interessante - conclude Ruhfus - ma credo che i giornalisti dovranno riflettere molto attentamente su dove investire e su quali progetti coinvolgere.
Che aspetti allora? Buon divertimento!

Se vuoi leggere la presentazione originale del progetto (in inglese) apparsa su Journalism.co.uk puoi trovarla QUI.
Damiano Celestini

Lavoro nel marketing online in quel di Dublino. Prima di arrivare in Irlanda però ho lavorato per 10 anni in Italia come giornalista (ci tengo a precisarlo: precario). Puoi trovare tutte le informazioni su di me nella sezione "Chi Sono" del sito.

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